In un elegante caffè nel cuore di Milano, ci sediamo con Danilo Pellegrini, la forza propulsiva dietro il colosso digitale, Ottobix. Proveniente da un crucibolo di culture – tra l’ardore del Mediterraneo e l’essenza nordica della Repubblica Ceca, e con una formazione che spazia dalle strade pulsanti di New York ai maestosi edifici di Praga – Danilo rappresenta la quintessenza dell’imprenditore globale. Oggi, ci offre un assaggio raro delle sue ispirazioni e delle sue ambizioni per il futuro in un settore in costante evoluzione.
Danilo, provieni da una fusione di eredità Italiane e Ceche e hai studiato in alcune delle istituzioni più prestigiose tra New York e Praga. In che modo pensi che questa combinazione di eredità e formazione abbia influenzato la tua visione imprenditoriale e il tuo approccio al marketing digitale?
Si, mio Papà è di Roma, mia Mamma di Praga: il mio background ha innegabilmente influenzato la mia visione del mondo. Aver ascoltato tre lingue sin dalla nascita mi ha sicuramente dato una marcia in più e ne sarò sempre grato ai miei. Tante mamme non insegnano ai loro figli la loro madrelingua: mia Mamma mi ha sempre parlato in Ceco. Sai, da piccolo magari non vuoi essere diverso, dunque quando tua mamma ti viene a chiamare e lo fa in una lingua straniera, ti guardano tutti in modo strano. Con il tempo ovviamente la prospettiva cambia: avere la possibilità di cambiare lingua e non farmi capire da nessuno è un’arma che ormai utilizzo da un bel pò. Ho comunque affinato le mie abilità linguistiche, trasformandole in un vantaggio competitivo. Soprattutto, questo background mi ha fatto pensare in grande, facendomi capire quanto fosse a portata di mano il mondo. Sono stato infatti molto fortunato anche nel viaggiare sempre: in particolare gli Stati Uniti, dove ho poi vissuto per due anni. Senz’altro tutto ciò ha aggiunto un ulteriore strato di profondità alla mia comprensione globale, rendendo il mio approccio al marketing digitale ed alla vita, in generale, ancor più eclettico e penetrante.
Hai sottolineato come ogni lingua sia una chiave per accedere a innumerevoli storie globali. Come ti hanno aiutato nella tua vita le tue abilità linguistiche?
Parlando diverse lingue, evoco diverse personalità, un concetto che Hegel aveva brillantemente identificato osservando che un vasto vocabolario potenzia la nostra capacità di pensare in modo più complesso. Sebbene le competenze linguistiche siano state un asset fondamentale nel mio percorso professionale, è il quotidiano che ne trae il massimo beneficio, arricchendo ogni interazione e visione. Poter connettere con più persone equivale anche ad avere una maggiore opportunità di creare un bond con quest’ultime: alla fine si tratta sempre di persone. Non credo infatti nel concetto del collettivismo: anche una foresta non esiste, è un’astrazione: si tratta sempre di singoli alberi. Nel business per esempio, così come nella vita, talvolta restiamo in balia dei grandi nomi o delle grandi istituzioni, dimenticandoci che alla fine si tratta, appunto, sempre di persone. Ottobix alla fine non esiste: Ottobix è Danilo, Gavriel, David, Vanessa, Antonella…
Descrivi il tuo concetto di autenticità. Come questa visione si riflette nel modo in cui gestisci Ottobix e le sue operazioni globali?
L’autenticità, per me, è molto di più di una semplice parola; è un’energia, un’aura tangibile che irradia intensità e genuinità. Nell’agone moderno, dove le maschere sono spesso indossate come armature, ritengo cruciale preservare e celebrare l’autenticità. Ahimè talvolta è anche necessario saper celare le proprie intenzioni, il business specialmente è un mondo particolare, dunque bisogna saperlo navigare con intelligenza e saggezza: è un chess game. La verità è semplicemente che quando sei autentico emani 4000 volte l’energia che emani quando sei innamorato: è la più potente che c’è, dunque quando si riesce ad essere autentici al 100% si riesce davvero a creare un rapporto vero.
Hai avuto esperienze nello sport universitario statunitense e hai ottenuto una borsa di studio atletica. Come queste esperienze nel mondo dello sport ti hanno preparato o influenzato nel tuo percorso imprenditoriale?
I campi di calcio di mezzo mondo, nei quali ho lottato per 18 anni, mi hanno impartito lezioni inestimabili sulla disciplina, la dedizione e la resistenza. Il rigore dell’allenamento e l’importanza della costanza mi hanno fornito un solido pilastro etico, proteggendomi dalle distrazioni e mantenendo viva la mia passione per la crescita. Lo Sport è fondamentale ed in ufficio utilizziamo sempre gerghi calcistici. Tuttavia con il tempo ovviamente le idee cambiano: l’awareness aumenta e ci si comincia ad interessare ad altro…
Dopo il fulmineo successo di Ottobix, quali sono i tuoi piani per il futuro? Come vedi l’evoluzione del marketing digitale e quale ruolo vuoi svolgere in questo panorama in evoluzione?
Paradossalmente, vedo la futura evoluzione del marketing nell’arte della semplicità. In un mondo sovraccarico di informazioni, l’essenza risiede nel presentare contenuti in modi accattivanti e sintetici, semplificando continuamente l’esperienza dell’utente. Il mio obiettivo supremo? Libertà dai vincoli delle convenzioni sociali e ricerca della verità, innanzitutto di se stessi. Nel mondo di oggi purtroppo la vittoria spirituale non basta più, dunque è necessario vincere anche nel materiale, così da poter dire la propria e con lo scopo ultimo ovviamente di liberarsi dal materiale nuovamente quanto prima.
Danilo Pellegrini rappresenta la fusione moderna tra patrimonio culturale profondo e innovazione digitale. La sua storia illustra come la diversità e la ricchezza delle esperienze possano alimentare una visione imprenditoriale di successo. In un mondo digitalizzato, dove l’informazione è onnipresente e spesso travolgente, Pellegrini sottolinea l’importanza dell’autenticità e della connessione umana. La sua ascesa con Ottobix non è solo il risultato di strategie di marketing accattivanti, ma anche la manifestazione di un approccio vero alla vita e al business. Mentre il panorama digitale continua a evolversi, la filosofia di Danilo ci ricorda che, al centro di ogni innovazione, c’è sempre l’essenza irriducibile dell’esperienza umana.